Morbo di Alzheimer: una malattia molto diffusa in Italia
Una malattia degenerativa poco chiara
Morbo di Alzheimer, o più comunemente, Alzheimer è una malattia degenerativa sempre più diffusa in Italia e nel mondo. Purtroppo, sono ancora molti i dubbi e i punti non chiari su questa patologia.
Gli studi e le ricerche volte a fornire spiegazioni sull'Alzheimer non mancano, così come le sovvenzioni. Per il momento dobbiamo solo aspettare che la ricerca e la tecnologia facciano il loro corso.
Cenni sul morbo di Alzheimer
Il morbo di Alzheimer colpisce con particolare irruenza i neuroni situati nelle aree cerebrali deputate alle funzioni cognitive. Non è quindi un caso se la conseguenza principale della patologia è proprio la perdita della memoria e, in generale, delle funzioni mentali superiori e dell’autonomia.
La presenza della patologia è facilmente riscontrabile con una semplice risonanza magnetica. Se il morbo è ormai in fase avanzata, questo esame evidenzierà un’atrofizzazione della corteccia celebrale con conseguente assottigliamento del tessuto cerebrale.
Quello che impressiona maggiormente di questa malattia è la sua incidenza. Negli anni ’70 si credeva erroneamente che questa patologia fosse riservata a persone sotto i 65 anni di età: oggi sappiamo per certo che l’incidenza dell’Alzheimer progredisce con l’aumento dell’età anagrafica.
Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2019, presentato in occasione della XXVI Giornata Mondiale Alzheimer, parla chiaro. Le previsioni sull’incidenza del morbo di Alzheimer sono in costante aumento. Si stima infatti che il numero delle persone affette da tale patologia sia destinato a triplicare nei prossimi 30-40 anni.
In ugual misura, questa forma di demenza è oggi diventata la quinta causa di morte al mondo mentre, nel 2000, era solo la quattordicesima.
Alzheimer cause
Nonostante i numerosi studi e ricerche sull’Alzheimer, ad oggi non si hanno ancora certezze sulle sue cause.
Ciò che sappiamo è che, contrariamente quanto si sia portati a pensare, solo il 5% dei casi di demenza è di tipo ereditario mentre nella maggior parte dei pazienti si è soliti parlare di insorgenza sporadica.
Un altro fattore ormai noto ai medici è la lentezza della malattia. Trattandosi di una progressione estremamente lenta, si pensa che la patologia possa essere presente ben prima della comparsa dei classici sintomi.
Con i dati e i risultati che si hanno oggi in mano, i ricercatori ipotizzano che le cause dell’insorgenza dell’Alzheimer siano da ricercare in un mix tra fattori ambientali ad una predisposizione genetica. Per ora queste rimangono solo delle ipotesi, in attesa di essere confermate o confutate.
Sintomi Alzheimer
L’Alzheimer è una patologia che presenta sintomi ben chiari e che possono colpire tutti i pazienti. I principali sintomi Alzheimer che si possono presentare durante l’intero decorso della malattia sono:
- perdita di memoria: senza dubbio, questo è il sintomo principale e più caratterizzante della patologia. Tale perdita, però, intacca soprattutto la memoria a breve termine. I pazienti, infatti, dimenticano le informazioni apprese nei loro ultimi anni, ma ricordano alla perfezione quanto accaduto durante la loro infanzia;
- problem solving: drastica diminuzione della capacità di risoluzione dei problemi. Il paziente ha sempre maggiori difficoltà nell’affrontare la propria quotidianità o a raggiungere un luogo a lui familiare;
- confusione: il senso di confusione è una costante nel paziente affetto da questa patologia. Il soggetto affetto da Alzheimer si trova spesso disorientato nel tempo e nello spazio fino a dimenticarsi completamente come è arrivato in un luogo ben preciso;
- difficoltà visive e di linguaggio: i malati del morbo di Alzheimer presentano crescenti problemi relativi la vista. Non solo iniziano a faticare a leggere ma, con il decorso della patologia, trovano difficile identificare anche i colori. Un altro aspetto intaccato dalla malattia è quello relativo la sfera del linguaggio. I pazienti presentano difficoltà nella produzione verbale e nella scrittura, arrivando anche a confondere i nomi degli oggetti;
- cambiamenti di umore: l’Alzheimer reca con sé importanti e repentini cambiamenti nell’umore del paziente. Il soggetto diventerà sempre più silenzioso e depresso con il progredire della malattia. Un aspetto che si ripercuote pesantemente sulla sua vita sociale.
Come migliorare la qualità della vita dei malati di Alzheimer
Inutile dire che, ad oggi, non esiste una cura per il morbo di Alzheimer. Tutto quello che è possibile fare in ambito farmaceutico è agire sui sintomi, sulla depressione, sulla confusione e sui cambiamenti di umore.
L’aspetto più importante rimane però la riabilitazione. Solo con un piano riabilitativo ben studiato e personalizzato è possibile regalare al soggetto una buona qualità di vita, cercando di ritardare il più possibile il peggioramento dell’Alzheimer.
L’Alzheimer non richiede solo una costante attività fisica, ma anche e soprattutto una buona stimolazione cognitiva, tutte attività volte a mantenere il più a lungo possibile le residue abilità e capacità del malato.
Per aiutare maggiormente il paziente e il caregiver, è importante dotarsi anche di appositi ausili in grado di evitare che lo stato di confusione o agitazione del malato provochi cadute accidentali.
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